Il pap-test

È l’esame di screening per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, basato sull’individuazione di eventuali alterazioni cellulari.

Il pap-test è un esame semplice, rapido e indolore. Viene effettuato quando iniziano i primi rapporti sessuali, poi è ripetuto ogni anno. Andrebbe eseguito anche durante la gravidanza e dopo la menopausa. Il test è compiuto dal ginecologo o dall’ostetrica. Dopo aver inserito delicatamente in vagina lo speculum, piccolo divaricatore per rendere visibile il collo dell’utero, vengono attuati due prelievi: uno esterno con una spatolina sul collo dell’utero; l’altro interno con una piccola spazzola dentro il canale del collo uterino. Il materiale prelevato è strisciato su un vetrino, fissato con uno spray e tramite un contenitore inviato al laboratorio, dove sarà studiato con il microscopio.

La funzione del pap-test è di individuare eventuali alterazioni delle cellule del collo dell’utero, prima che diventino cancerogene. Segnala anche la presenza d’infezioni dovute a funghi (ped es. candida albicans), batteri (per es. coccobacilli) e virus (per es. herpesvirus, papillomavirus umano). Il pap-test individua anche i condilomi non visibili a occhio nudo.

L’esito del pap-test è classificato con diversi sistemi. Il più usato in Italia è quello di Bethesda, che prevede i seguenti risultati:
● nei limiti della norma: l’esame è negativo, le cellule sono normali e non è quindi necessario alcun trattamento.
● alterazioni cellulari benigne: presenza di cellule alterate, ma non tumorali. Le alterazioni cellulari possono essere di natura infettiva (batteri, funghi o virus) o di natura reattiva (infiammazione, atrofia, particolari terapie, presenza della spirale, ecc.).
● atipie cellulari: l’esame mostra la presenza di cellule alterate; la loro evoluzione è imprevedibile, ma possono diventare uno stadio precoce del tumore del collo dell’utero. Tuttavia ci vuole molto tempo, anche anni, prima che delle atipie cellulari possano trasformarsi in un cancro; questo consente di porre in atto una corretta prevenzione. Le atipie cellulari si distinguono in: lesioni intraepitaliali squamose di basso grado (SIL1), che comprendono le modificazioni cellulari legate al papillomavirus umano (HPV) e le anomalie cellulari lievi (CIN 1); lesioni intraepiteliali squamose di alto grado (SIL2), che comprendono le anomalie cellulari moderate e severe (CIN 2 e CIN 3).
● carcinoma: presenza di cellule tumorali francamente maligne.

Il pap-test può risultare inadeguato nel 10% dei casi, quando il prelievo è insufficiente o è limitato da alcuni fattori come sangue, muco o errato spatolamento: in questi casi è consigliabile ripetere l’esame.

Estratto da: C. Paganotti. IL PAP-TEST. dentroCASA, n.118, p.210, Settembre 2009.

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