La depressione post-partum ▼
Inizia tra il secondo e il terzo mese dal parto e può mantenersi inalterata per circa 6/7 mesi se non si interviene, il 3-6% di queste va incontro ad una vera e propria psicosi puerperale.
Secondo la American Psychiatric Association, la depressione postnatale è caratterizzata dalla presenza di 5 o più dei seguenti sintomi, perduranti per almeno due settimane:
- basso tono dell’umore
- perdita di interesse
- aumento o diminuzione dell’appetito
- insonnia o ipersonnia
- rallentamento o agitazione psicomotori
- spossatezza o sensazione di perdita delle forze
- senso di colpevolezza o indegnità
- diminuzione della concentrazione
- pensieri ricorrenti di suicidio
Vi può essere riluttanza a “confessare” questi sintomi, per vergogna, senso di fallimento, o ancora per timore di essere giudicate inadeguate alla cura del proprio bambino. Altre volte si preferisce attribuire i propri cambiamenti d’umore alla stanchezza e alle difficoltà di relazione, piuttosto che ammettere di essere depresse.
Esistono dei fattori di rischio per la depressione post-natale:
- la storia personale di depressione
- la storia personale di depressione durante la gravidanza
- la mancanza di sostegno sociale
- le difficoltà di rapporto con il partner
- gli eventi stressanti recenti
- il baby blues
- la presenza di psicopatologia nella storia familiare
- lo scarso sostegno sociale
- la gravidanza non pianificata
- l’avere 2 o più figli
- lo stress parentale prenatale
- la disoccupazione
Nel caso di un quadro che lasci pensare ad una depressione, anche se lieve la madre va seguita attentamente dallo specialista e dai familiari. La mamma ed il neonato vanno privilegiati in modo prioritario.
Gli studi di un noto psichiatra ricercatore nel campo dell’attaccamento, J. Bowlby, hanno rivelato quanto sia importante per un lattante avere una mamma che sorrida, che parli, che lo accarezzi trasmettendo serenità.
PSICOSI PUERPERALE
È la forma più grave della depressione post-partum, ci troviamo di fronte ad un disturbo psichiatrico. E’ un disturbo che colpisce 1-2 donne su 1000.
I sintomi più frequenti sono:
- stato confusionale
- gravi oscillazioni del tono dell’umore
- comportamenti eccentrici
- delirio
- allucinazioni
Fattori di rischio sono la storia personale o familiare di schizofrenia o di psicosi maniaco-depressiva. Anche le donne con precedente psicosi puerperale sono ad alto rischio di recidiva nelle successive gravidanze.
La comparsa può essere drammatica, con inizio subito dopo il parto o entro 48-72 ore. Nella maggior parte dei casi i sintomi si sviluppano entro due settimane dal parto.
La mamma colpita da psicosi puerperale è totalmente incapace di affrontare la vita quotidiana e soprattutto non è in grado di prendersi cura del proprio bambino.
È necessario l’intervento di uno Psichiatra che inizi immediatamente le terapie psico-farmacologiche e psicoterapeutiche appropriate.