La Labiaplastica
La riduzione delle piccole labbra è il più conosciuto intervento correttivo dei genitali femminili esterni.
Le piccole labbra, due pieghe cutanee d’aspetto mucoso poste lateralmente all’apertura vaginale, generalmente non sono visibili, ma qualche volta sporgono dalla fessura vulvare, in maniera più o meno prominente.
Tale ipertrofia delle piccole labbra, generalmente è d’origine congenita, pertanto è rilevante rassicurare la donna, ma anche i suoi parenti, che si tratta solo di una particolarità anatomica.
Nella maggior parte dei casi è asintomatica, ma certe volte provoca dolori durante i rapporti sessuali (ad es. nella penetrazione il piccolo labbro esuberante ostacola l’introduzione del pene), irritazioni durante attività sportive (ad es. ciclismo, ippica, motociclismo) o l’uso d’abiti particolarmente attillati, senza infine tralasciare il disagio psicologico.
L’intervento ha come obiettivo la scomparsa di questi disagi, dovuti a piccole labbra troppo prominenti o cadenti. Dura circa 20 minuti, prevede la rimozione del tessuto esuberante fino ad ottenere un’armonia di dimensioni e forma tra le diverse parti intime. Di solito è praticato in anestesia generale e il ritorno a casa avviene il giorno dopo l’intervento.
La zona è medicata e, dopo 3-4 giorni, è controllato il processo di guarigione.
Le suture, realizzate con filo chirurgico riassorbibile, a base di acido ialuronico, scompaiono dopo 2-3 settimane, senza lasciare segni evidenti. Un gonfiore, talora fastidioso, e piccoli lividi possono essere visibili per 7-10 giorni.
È apprezzabile una scrupolosa igiene intima per favorire la cicatrizzazione, senza correre rischi di infezioni considerando l’umidità costante della zona. Sono sconsigliate per 2-3 settimane le attività sportive, come andare in bicicletta. I rapporti sessuali, infine, possono essere ripresi dopo 4-6 settimane.
La durata del risultato dell’intervento è permanente, senza subire grosse variazioni nel tempo. I possibili rischi (oltre a quelli legati all’anestesia) sono le infezioni, gli ematomi, la ritardata guarigione della ferita, il dolore persistente, le aspettative non realistiche.
Estratto da: C. Paganotti. LA LABIAPLASTICA. dentroCASA, n.108, p.202, Novembre 2008.