Partorisce dopo trapianto autologo di tessuto ovarico crioconservato ▼
Al momento dell’intervento la ragazza era solo tredicenne, alle soglie della pubertà, ma non aveva ancora avuto la prima mestruazione. Dieci anni più tardi la paziente ha manifestato la volontà di diventare madre. Gli specialisti hanno quindi innestato 4 dei suoi frammenti ovarici sull’unico ovaio della donna e altri 11 all’interno dell’organismo.
Dopo cinque mesi dal trapianto è comparso il ciclo mestruale e la donna, ormai 27 enne, è rimasta incinta in modo del tutto naturale.
Una gravidanza conclusasi con la nascita di un bambino sano, che accende una speranza per tutte le giovani a rischio di insufficienza ovarica.
Secondo quanto riportato dal periodico Human Reproduction, l’asportazione dell’ovaio si era resa necessaria perché la terapia somministrata alla ragazza avrebbe potuto renderla sterile, eliminando così ogni possibilità di procreare.
La ginecologa che ha seguito la vicenda, Isabelle Demeestere, pur pronosticando l’efficacia di questa tecnica in casi similari, conferma la necessità di ulteriori approfondimenti e indagini sull’argomento, soprattutto su pazienti in età pre-pubere.
Al contrario, un’altra fetta di medici manifesta un certo scetticismo nei confronti della metodologia e attribuisce il successo di questo evento al fatto che la giovane protagonista avesse già cominciato la pubertà.
Il congelamento del tessuto ovarico non è da considerarsi un metodo alternativo al congelamento degli ovociti, quindi occorrerebbe individuare e circoscrivere le popolazioni di pazienti in grado di beneficiare dell’una o dell’altra procedura, oppure di entrambe.
Ad ogni modo, è sempre fondamentale considerare i singoli casi e sottoporre le donne ai controlli necessari.
Link alla fonte:
Live birth after autograft of ovarian tissue cryopreserved during childhood
Isabelle Demeestere1,2,*, Philippe Simon3, Laurence Dedeken4, Federica Moffa1,6, Sophie Tse´pe´lidis1,2,7, Cecile Brachet5, Anne Delbaere1,2, Fabienne Devreker1,5, and Alina Ferster