Staminali per la cura dei prematuri: facciamo il punto ▼

 

Tutti i pazienti che hanno ricevuto il trattamento, hanno tollerato bene la procedura senza effetti avversi gravi immediati. Il 33% dei bambini trattati ha contratto una forma lieve di BPD e nessuno ha contratto una forma grave della malattia. Inoltre, il trattamento si è rivelato utile nel contrastare l’insorgenza, nei nati prematuri, della retinopatia che spesso conduce alla cecità.

Gli studi sull’impiego delle cellule staminali per la cura e la prevenzione della BDP sono stati intrapresi anche in Italia dall’Istituto di Ricerca Pediatrica (IRP) Città della Speranza di Padova. Il professor Eugenio Baraldi, membro del consiglio scientifico dell’IRP, è tra i promotori più attivi della ricerca in tal senso. Secondo il professor Baraldi, oltre alla prevenzione e cura della displasia broncopolmonare, le terapie con cellule staminali potrebbero risultare efficaci nel contrasto di eventuali effetti negativi sul sistema nervoso dovuti al parto prematuro.

Una recente ricerca del 2020, condotta da un team di ricercatori del Policlinico Gemelli, pubblicata recentemente sul British Journal of Hematology, apre una nuova frontiera nell’utilizzo terapeutico delle trasfusioni di sangue da cordone ombelicale per i neonati prematuri.

Gli ultimi 20 anni di ricerca sulle trasfusioni di sangue del cordone ombelicale ne hanno dimostrato l’efficacia nel trattamento di diverse malattie, comprese neoplasie ematologiche, aplasia midollare e anomalie congenite del metabolismo.

La ricerca del Policlinico Gemelli si concentra sulla possibilità di utilizzare il cordone ombelicale non solo come fonte di cellule staminali per curare le malattie del bambino, ma anche come strumento per le trasfusioni di sangue utili a trattare i neonati nati molto prematuramente.
Il sangue del cordone ombelicale è, infatti, ricco di emoglobina fetale di cui i nati prematuri sono carenti.

La trasfusione di sangue del cordone ombelicale potrebbe aiutare a compensare la carenza di emoglobina fetale evitando di integrarla con l’emoglobina adulta. La fattibilità di questo trattamento eviterebbe l’evolversi nei nati prematuri di diverse gravi patologie, in particolare la retinopatia.

La ricerca quindi non si ferma. Molti risultati sono stati raggiunti, tanto da incoraggiare la prosecuzione degli studi al fine di garantire migliori e più efficaci standard di cure ai bambini prematuri e non solo.

 

Fonti

Stem Cells to Treat Lung Disease in Preterm Infants

Fondazione IRP – Istituto di Ricerca Pediatrica “Bimbi prematuri, le cellule staminali promettono una svolta innovativa”.

Panorama Sanità: Sangue cordone ombelicale per terapie su grandi prematuri

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