Il prolasso genitale
Il prolasso genitale è una malattia sempre attuale: oltre il 50% delle donne in menopausa presenta un prolasso, anche se solo nel 10-20% dei casi lamentano dei disturbi significativi.
Estratto da: C.Paganotti MENOPAUSA. Conoscerla per viverla in salute. Massetti Rodella Editori, 2007.
■ Il prolasso genitale è la discesa verso il basso dell’utero, delle pareti vaginali, e spesso anche della vescica e del retto. Nelle forme di prolasso totale l’utero fuoriesce dalla vagina.
Le cause del prolasso genitale
■ Le cause più comuni del prolasso sono il parto e la menopausa.
► Il prolasso è frequente nelle donne che hanno avuto figli (pluripare), mentre è raro in quelle senza figli (nullipare). Al momento del parto, durante l’espulsione del feto possono prodursi delle lesioni dei muscolari del pavimento pelvico che sostengono l’utero.
► Il prolasso tende a manifestarsi soprattutto dopo la menopausa. La cessata produzione di estrogeni determina una progressiva perdita di collagene e di fibre elastiche dei legamenti che sospendono l’utero.
► Infine, vanno aggiunti altri fattori che comportano un aumento cronico della pressione addominale, come la tosse cronica, la stipsi ostinata e l’attività lavorativa pesante.
La sintomatologia del prolasso genitale
■ La sintomatologia del prolasso dipende dal grado del prolasso stesso, anche se può variare da donna a donna.
► Il sintomo più frequente è la sensazione di caduta verso il basso dell’utero, che causa disagio, per es., quando la donna cammina. Spesso comporta difficoltà e dolore durante i rapporti sessuali.
► Se è presente un prolasso della vescica (cistocele), compare una certa difficoltà alla minzione che può costringere la donna a riposizionare manualmente il prolasso per poter urinare; altre volte, invece, si verifica una perdita involontaria di urina con stimolo urgente e frequente ad urinare.
► In caso di prolasso del retto (rettocele) elevato, è presente una certa difficoltà alla defecazione.
► È importante considerare la possibilità di un’incontinenza urinaria mascherata dal prolasso: la presenza di un voluminoso prolasso comprime l’uretra e impedisce una perdita involontaria di urina, che può manifestarsi dopo la correzione del prolasso.
I trattamenti del prolasso genitale
■ Il trattamento del prolasso è essenzialmente chirurgico.
► La terapia chirurgica, indicata in caso di prolasso totale, prevede la colpoisterectomia con plastica vaginale anteriore e posteriore, cioè l’asportazione dell’utero per via vaginale con rimozione della parete vaginale in eccesso, ricreando un valido supporto per la vagina, la vescica e il retto.
In caso di prolasso totale associato a incontinenza urinaria da sforzo, si associa anche la correzione di quest’ultima, con diverse tecniche chirurgiche.
► In caso di prolasso lieve, l’alternativa all’intervento chirurgico è la riabilitazione perineale e la terapia estrogenica vaginale.
E’ chiaro che la riabilitazione perineale non pretende di risolvere totalmente e durevolmente il problema, tuttavia i risultati sono spesso soddisfacenti.
Anche la terapia estrogenica vaginale, mediante ovuli o creme vaginali, nelle donne in menopausa, conduce solo a un beneficio soggettivo, ma svolge un ruolo prima e dopo l’intervento chirurgico per migliorare e mantenere i risultati.
Che cos’è il pessario o anello vaginale?
Si tratta di un anello di gomma che è collocato in vagina per sostenere l’utero. Periodicamente va rimosso per effettuare una terapia antisettica della vagina, al fine di evitare infezioni e lesioni da decubito. È proponibile nelle donne anziane che soffrono di gravi patologie, tali da rendere controindicato l’intervento.
La prevenzione del prolasso genitale
■ È sempre necessario ricordare l’importanza della prevenzione del prolasso genitale in due momenti particolari nella vita della donna: il parto e la menopausa.
► Nel primo caso, la prevenzione è basata su un’attenta assistenza al parto e sull’invio della puerpera a dei corsi di riabilitazione perineale, al fine di ridurre i danni del pavimento pelvico.
► Nel secondo caso, invece, su un adeguato trattamento ormonale, per rallentare i processi di atrofia dei vari tessuti dell’apparato genitale.
Ovviamente non vanno dimenticati quei consigli comportamentali per ridurre o evitare fattori predisponenti quali: tosse, stipsi, obesità, lavoro pesante, ecc.
Che cos’è il prolasso della cupola vaginale?
È una complicanza dell’isterectomia (1-2% dei casi), che si verifica quando la parte superiore della vagina perde il proprio ancoraggio e si affaccia all’introito vaginale. Tale prolasso è risolto chirurgicamente con diverse tecniche (ad es. la colposacropessia) che permettono di risospendere la cupola vaginale a diverse strutture pelviche.
Estratto da: C.Paganotti MENOPAUSA. Conoscerla per viverla in salute. Massetti Rodella Editori, 2007.