Iperemesi gravidica: il report firmato Royal College ▼

Il Royal College of Obstetricians and Gyneacologists ha pubblicato un report che tratta dell’iperemesi gravidica, una forma molto più severa rispetto alle comuni nausee mattutine tipiche dei primi mesi di gravidanza; infatti, normalmente, la nausea non pregiudica la salute della donna, ma quando diviene molto forte e si accompagna a episodi di vomito ripetuto può portare a disidratazione, perdita di peso e chetosi.

 

Tra i sintomi tipici della malattia vi sono anche una salivazione eccessiva, mal di testa e stanchezza.
Il report ha lo scopo di fornire supporto alle donne che ne soffrono ed ai medici che le hanno in cura, sensibilizzandoli a questo tipo di problema che spesso viene sottovalutato.
Nonostante i fattori psicologici abbiano una grande importanza in questa malattia, le sue conseguenze possono essere quelle di una grave denutrizione, e nei casi più gravi piaghe da decubito, trombosi venosa e distacco della placenta. A queste, spesso, si accompagnano conseguenze psicologiche come isolamento sociale e depressione. Gli indicatori per diagnosticare la malattia, secondo il report, possono essere una perdita di peso superiore al 5%, segni di disidratazione, episodi di vomito superiori a 5 ogni giorno e nausea continua.

 

Secondo i dati pubblicati, ogni anno, circa dieci mila donne nel Regno Unito sono colpite da questa patologia e meno del 10% riceve una terapia a base di steroidi.
Il 47%delle donne che sono state intervistate per svolgere lo studio ha dichiarato di aver richiesto al proprio medico una terapia, ma senza successo.
Il portavoce del Royal College, il Dr. Daghni Rajasingam, ha dichiarato che questo tipo di disturbo deve essere preso molto sul serio e che le donne che ne soffrono possono essere aiutate attraverso la somministrazione di compresse specifiche e addirittura con il ricovero ospedaliero, allo scopo di ricevere fluidi per via endovenosa. Nei casi più gravi, possono invece essere utilizzati degli steroidi.

 

L’obiettivo principale di questa pubblicazione è quindi quello della sensibilizzazione pubblica, di aumentare l’attenzione che i medici devono riservare alle pazienti che manifestano forme gravi di nausea in gravidanza; un numero maggiore rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare.
Un altro punto importante è la possibilità di dare un supporto psicologico alle future mamme attraverso dei centri di ascolto, dove le donne possono parlare dei loro problemi e condividerli per contenere il senso di isolamento che spesso prova chi vive questa situazione.

 

 

 

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