Rischio di tumore della mammella e attività fisica nel tempo libero ▼

Può l’attività fisica svolta nel tempo libero modificare il rischio di contrarre il tumore della mammella?
A questa domanda hanno cercato di rispondere un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Medicina Sociale e Preventiva della State University of New York, Buffalo.

 

Attraverso l’indagine è stata analizzata la relazione tra attività fisica svolta nel tempo libero durante l’intero arco di vita del soggetto (fino all’età raggiunta al momento dello svolgimento dello studio) e rischio di contrarre il tumore al seno nelle donne in pre e post menopausa.
Sono state individuate 740 donne con diagnosi positiva per tumore mammario di età compresa tra 40 e 85 anni, delle quali 301 erano in premenopausa e 439 in post menopausa; sono poi stati creati due gruppi di controllo per entrambe le categorie, composti rispettivamente da 316 e 494 soggetti (nel complesso, 1.550 donne).
Le intervistate hanno riferito qual era, in media, il tempo che durante le settimane hanno trascorso ad eseguire esercizi/sport abbastanza intensi da provocare sudorazione e a camminare, indicando all’incirca le miglia percorse e l’età posseduta al momento dell’esecuzione di quella specifica attività; i periodi di tempo indagati sono stati quelli che hanno anteceduto l’intervista di 2, 10, e 20 anni.

 

Sono state raccolte informazioni accurate anche in merito allo stile di vita e alla storia lavorativa delle singole donne (tipo di occupazione, ambiente ecc.) ed i dati raccolti rispetto a quest’ultimo quesito sono stati codificati mediante procedure standardizzate, definite secondo le matrici fornite dal National Cancer Institute.
I risultati dello studio sono coerenti con altri già presenti in letteratura scientifica: come mostrato in precedenza da altre indagini, anche in questo caso i ricercatori hanno rilevato che il rischio di contrarre il tumore della mammella era modestamente ridotto in tutte le donne che nel corso della vita hanno praticato un’attività fisica faticosa, vigorosa o semplicemente energica (ad esempio jogging, tennis, ciclismo, giardinaggio, sci, aerobica).

 

In particolare, l’analisi dei dati ha permesso di comprendere che gli effetti maggiormente protettivi si sono realizzati in coloro che erano attive da almeno 20 anni prima dell’indagine, nonché tra le donne in post menopausa che hanno praticato attività fisica per tutta la vita.
Per quanto riguarda i dati relativi all’occupazione professionale, dai risultati dello studio è emerso che la collocazione in settori industriali ha rappresentato un fattore di aumentato rischio di contrarre il tumore alla mammella, probabilmente per via della possibile esposizione a specifici agenti inquinanti/tossici che questo comporta.

 

In sintesi, lo svolgimento di una regolare attività fisica nel tempo libero gioca a favore della salute della donna: riattiva la circolazione, depura dalle tossine, migliora il tono e la forza muscolare, rallenta la perdita di massa ossea, riduce il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, obesità e tumore ed aumenta il benessere psicologico consentendo di scaricare lo stress.
Anche una semplice camminata, se eseguita con costanza, assume le caratteristiche di un’attività sportiva leggera in grado di apportare grandi benefici.

 

E allora forza, non è necessario rinchiudersi in una palestra per ore svolgendo un’intensa attività fisica: raggruppiamo le persone a noi care ed iniziamo al più presto a fare delle lunghe e sane passeggiate!

 

Ostetrica Lucia Cappelletti

 

 

Link alle fonti:

Lifetime occupational physical activity and the risk of breast cancer: a case-control study.

Lifetime physical activity and breast cancer risk in pre- and postmenopausal women.

 

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